Letterato, poeta e traduttore italiano. Probabilmente
appartenente a un ramo cadetto della nobile famiglia romana degli
A.
(V.), visse inizialmente a Roma, poi girò
per l'Italia alla ricerca di mecenati. Scrisse alcune rime, fra cui si
distinguono per un certo valore le canzoni di argomento politico e i capitoli
berneschi. Suo un commento dell'
Orlando furioso e l'
Edipo (1556),
trasposizione in chiave popolana della tragedia sofoclea. Il suo nome è
legato soprattutto alla traduzione in ottave delle
Metamorfosi di Ovidio,
ampliate con miti non ovidiani (Sutri 1517-1572).